viernes, 11 de marzo de 2011

Critica Oltrecultura sulla Carmen

In un'opera naturalista, costellata di scene di massa, il Coro è un personaggio collettivo vero e proprio; comprensibile e apprezzabile la grande cura che ad essi è stata tributata, in primis, naturalmente, dal suo direttore Salvatore Caputo, il quale affronta con entusiasmo le partiture e sa trasferirlo ai coristi, ai quali, a loro volta, resta “soltanto” il compito di dare ad esso voce che raggiunga il pubblico.
Forse per dare forma vocale all'entusiasmo, Caputo ha voluto dare ai coristi l'opportunità di dare prova di estensioni degne di solisti di rango; così i contrabbandieri hanno potuto inneggiare alla libertà cadenzando su un do acuto, che la partitura non osa assegnare ai tenori, ma che Caputo ha ritenuto fosse una sorta di “desiderio represso” di Bizet, inappagato per rispettare i limiti della tessitura che la scuola e la prassi assegnano al coro.
Ma se di protagonista si tratta, perché non dare alla compagine corale la possibilità di un virtuosismo, isolato, coerente testualmente e di bell'effetto? Concordato con Guingal, ecco, quindi un do4 di libertà ribelle!
"Oltrecultura"-11 marzo 2011

No hay comentarios:

Publicar un comentario