viernes, 27 de enero de 2012

Critica "Oltrecultura" sul concerto della memoria

Concerto della memoria al Teatro San Carlo
Coro del Teatro San Carlo-direttore Salvatore Caputo
Il Coro del Teatro di San Carlo, preparato da Salvatore Caputo ha mostrato di proseguire sulla strada di accreditamento nel repertorio sinfonico, percorso tutt'altro che scontato e agevole per molte compagini corali dei teatri italiani.
Il Trittico di Dallapiccola ha posto in evidenza, del Coro, una capacità di lettura considerevole e una varietà espressiva duttile, anche su melodie seriali.
Nella pagina di Faurè , sostenuto dal solo organo, strumento affidato alla sicura musicalità di Riccardo Fiorentino, il Coro ha fraseggiato con proprietà ed espressività.
Se al soprano Eteri Gvazava si può riconoscere un bel colore vocale, sebbene adoperato su emissioni non di rado calanti, al baritono Gerog Nigl va imputato un timbro chiaro e privo di appoggio, una disuguaglianza nelle vocali, e l'incapacità di emettere le messe di voce sulle note lunghe. Si è giunti persino a dubitare della corretta classificazione della voce del cantante viennese, ex Sängerknaben, allorchè cantava su registro sopranile che la muta non sembra abbia mutato in baritonale pieno, lasciando un colore e una consistenza tenorile.
Passate al Coro, le frasi del Libera me hanno trovato intensità espressiva e retorica corrette, a dimostrazione della validità della lettura di Caputo, ignorata dal solista per supponenza o semplicemente per imperizia tecnica.
Sempre ottima l'intesa tra il Coro e il suo direttore, e pregevole il risultato sonoro di tutte le corde, sorvolando su veniali esuberanze dei tenori.

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