lunes, 25 de enero de 2010

Presentato il San Carlo

Presentato il San Carlo restaurato

'Lavori a tempo di record'

Antonio Bassolino ha visitato il teatro dopo la ristrutturazione effettuata a tempi di record. Un restauro che ha valorizzato le architetture originarie della struttura rendendola all'avanguardia in Europa grazie alle macchine da palcoscenico tecnologicamente all'avanguardia.
Inaugurazione ufficiale il 27 gennaio alla presenza del capo dello Stato con La clemenza di Tito di Mozart

E' stato un restauro a tempi di record a restituire a Napoli il nuovo teatro San Carlo . Un lavoro che non solo ha valorizzato le architetture concepite da Antonio Nicolini nel 1816 dopo un devastante incendio che aveva distrutto il teatro inaugurato nel 1737, ma anche rendendolo tra i più moderni d'Europa con macchine da palcoscenico tecnologicamente all'avanguardia.
Oggi il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ha visitato il teatro assieme al commissario straordinario Salvatore Nastasi e all'architetto Elisabetta Fabbri che ha gestito la ristrutturazione.
Mercoledì prossimo, in occasione della prima della "Clemenza di Tito" di Mozart con la regia di Luca Ronconi che apre il cartellone del Massimo napoletano, le nuove sale prova per orchestra e regista e quella per il corpo di ballo, ma anche i prototipi di macchinari silenziosi e calibrati per il palcoscenico sancarliano verranno mostrati al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Bassolino, che ha permesso i lavori con 67 milioni di euro di fondi europei, e dal commissario Nastasi, l'uomo che ha voluto questo rinnovamento e che l'ha gestito ripianando contemporaneamente un bilancio precario.

"Ringrazio le maestranze - dice Nastasi, parlando con i giornalisti - ma anche la città. Abbiamo lavorato giorno e notte per 330 giorni, due tranche di lavori tra il 2008 e il 2009, continuando a mantenere in piedi la programmazione fatta. Questo è un punto di ripartenza per il teatro. E ieri la prova generale della 'Clemenza' è andata più che bene anche perchè abbiamo visto la sala piena".
L'architetto Elisabetta Fabbri, che ha ricoperto il ruolo di direttore artistico della radicale ristrutturazione, sottolinea come per il restyling della Scala siano stati impiegati 930 giorni di lavoro e per la Fenice 630, "ed erano teatri chiusi per tutto quel periodo. Noi non abbiamo chiuso". "Rinasce il San Carlo , più moderno e quindi più competitivo - sottolinea Bassolino, che nel corso della visita non manca di stringere molte mani di operai ancora all'opera - è tornato grande e bello ed ha fatto un salto di qualità. I lavori sono stati compiuti anche con maestranze in gran parte napoletane, segno della presenza un know how di primo piano nella nostra città. C'è stata poi una grande efficienza nei tempi di realizzazione del restauro, con una perfetta coincidenza tra restauri e riammodernamenti e azione amministrativa nella programmazione dell'uso delle risorse.
"Dalla Repubblica"-25 gennaio 2010

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